Venerdì 26 settembre Amare onlus è stata promotrice di un evento eccezionale, cui ha assistito un pubblico numeroso e attento.
Il Circolo Culturale “Il Folle Volo” di Brescia, dove è in corso la mostra fotografica “Etiopia delle meraviglie”, ha dato voce a Mons. Angelo Moreschi, Mons. Woldentensae Ghebreghiorghis e Mons. Lorenzo Ceresoli, vescovi in Etiopia.
Angelo Moreschi, missionario salesiano di Nave (BS), è vescovo di Gambella, capoluogo dell’omonima regione dell’Etiopia occidentale. Ora in Italia per ragioni di salute, ha vissuto a Gambella 16 anni, diventandone vescovo nel 2009. Ha profuso il suo impegno nella evangelizzazione delle comunità locali -prevalentemente di etnia anwak e nuer-, e nel loro sviluppo sociale, economico e culturale con la costruzione di pozzi per l’acqua e scuole e mediante progetti agricoli per la coltivazione di mais e caffè, tipici della regione. Gambella è attualmente interessata da due fenomeni di ampia portata: l’ingresso di oltre 150.000 profughi dal vicino Sud-Sudan e l’intervento degli investitori stranieri che nelle fertili terre tra i fumi Baro e Akobo hanno impiantato coltivazioni estensive di cereali e the. Tra Amare onlus e Mons. Moreschi vi è da anni un rapporto di stretta collaborazione e di profonda amicizia.
Woldentenase Ghebreghiorghis, cappuccino di origine eritrea, è stato vescovo di Harar. Ha fondato HCS, l’Alto Segretario Cattolico, che dalla sede di Dire Dawa coordina 700 persone impegnate in progetti di cooperazione allo sviluppo nella Harari Region e nella Somali Region. Oggi, pur in quiescenza, Mons. Woldentensae è responsabile del dialogo tra la Chiesa cattolica d’Etiopia e le chiese cristiane ortodosse orientali.
La sua comunicazione ha toccato diversi temi:
• la specificità dell’Etiopia orientale, interamente musulmana, caratterizzata da ricorrenti carestie e provata dalla massiccia presenza di profughi somali;
• la presenza in Etiopia degli operatori economici cinesi, cui sono affidate le maggiori infrastrutture del Paese;
• il tema dell’approvvigionamento idrico in un Paese che sta per toccare i 100 milioni di abitanti e la cui economia è ancora prevalentemente agricola (ampio spazio è stato dedicato alla questione delle dighe sui fiumi Nilo e Omo);
• il retaggio della colonizzazione italiana in Eritrea e in Etiopia. Mons. Woldentensae ha riconosciuto ad Amare onlus il merito di diffondere la conoscenza dell’Etiopia nei suoi aspetti culturali ed antropologici.
Il comboniano Lorenzo Ceresoli, in Etiopia da 50 anni, è stato vescovo di Awasa. La sua appassionata comunicazione si è incentrata sulle grandi sfide della modernità in Etiopia: la rapida crescita economica dei grandi centri, il divario tra ricchezza e povertà, la diffusione delle nuove tecnologie, l’educazione dei giovani, i fenomeni migratori.
La serata si è chiusa nel commosso ricordo del missionario iseano Gianni Premoli, con cui Amare onlus ha realizzato i suoi primi progetti in Etiopia.
Un evento – ha concluso il presidente Bedussi - che resterà nella storia di Amare onlus e che richiama tutti i suoi membri a un rinnovato impegno a sostegno dei progetti associativi.
A tutti coloro che hanno partecipato, ameseghenallo!