Care amiche e cari amici,
eccoci di nuovo al Clopity per il nostro incontro annuale.
Si rinnova ogni anno questa scadenza, doverosa per gli aspetti formali, ma attesa ed opportuna per dare conto del nostro operato anche a tutti quelli che sono vicini ad Amare pur non facendo parte del Direttivo.
In altre occasioni assembleari ho impostato la premessa alle relazioni sul bilancio di esercizio ed alla puntuale descrizione dei progetti, ai temi delle motivazioni e delle emozioni, della solidarietà e della amicizia. Oggi desidero concentrare l’attenzione sul tema della consapevolezza e della responsabilità.
Amare è oggettivamente cresciuta, potremmo dire che è diventata grande.
Lo dicono i numeri: in questi anni abbiamo raccolto finanziamenti in maniera assolutamente imprevedibile quando abbiamo deciso di costituirci in Associazione; abbiamo trasferito 6500 € a Gibuti, circa 40.000 € a Bahir Dar, circa 50.000 € a Kobbo nella regione del Wollo, circa 156.000 € a Gambella nella regione del Kaffa e circa 430.000 € ad Harar e Jijiga nella Somali Region, per un totale di oltre 685.000 €
Lo dicono i risultati: una percentuale superiore al 95% dei contributi raccolti si è trasformata in opere portate a termine. L’elenco dei progetti ci consente di ricordare la molteplicità delle realizzazioni, i pozzi, i mulini, le scuole, gli acquedotti, le stalle, le piantagioni che stanno consentendo a decine di migliaia di persone di vivere in condizioni meno disperate e di poter guardare al loro futuro e a quello dei loro figli con un po’ più di fiducia.
Lo dicono le dimostrazioni di simpatia e di concreta solidarietà che ci vengono rinnovate da amici e sostenitori, tra i quali possiamo ormai annoverare le principali istituzioni bresciane, la Caritas bresciana e nazionale, la Consulta per la pace, alcune Fondazioni e tutte le principali Onlus e ONG con le quali spesso ci confrontiamo.
Lo dicono la considerazione guadagnata presso i nostri interlocutori ed amici in Africa, i Vescovi Angelo Moreschi, Giorgio Bertin, Woldetensae Ghebreghiorghis , le Suore Orsoline di Addis e di Kobbo, la stessa Ambasciata di Italia e la Cooperazione Italiana in Addis Abeba
Di tutto questo dobbiamo essere consapevoli.
E dalla consapevolezza deriva la responsabilità.
La fase di Amare come gruppo di amici che dedicano parte del loro tempo all’impegno solidale è la solida fondazione dalla quale siamo partiti. Senza queste profonde radici oggi non saremmo qui. Ma l’albero è “cresciuto giovane e bello” e si è ramificato oltre ogni previsione.
In quest’ultimo anno è stata portata a termine una quantità di lavoro impressionante. Oltre allo sviluppo dei progetti, in pochi mesi abbiamo realizzato il quarto volume della nostra attività editoriale, forse il più bello, certamente il più complesso, e allestito la più impegnativa delle nostre mostre dedicata agli “Ori del Lago Tana”. Abbiamo anche dedicato sempre più attenzione ed impegno alla partecipazione ai bandi di alcune Fondazioni alla ricerca di finanziamenti, prendendo anche atto della sempre maggior difficoltà nella raccolta di contributi da parte di cittadini ed imprese private.
L’impegno del Direttivo è stato gravoso e alla consueta generosità si è affiancato qualche segnale di oggettiva difficoltà nel sopportare il peso e a volte lo stress delle incombenze e delle scadenze da rispettare.
Abbiamo discusso molto, con responsabilità, e responsabilmente abbiamo deciso che l’albero deve crescere ancora più forte e per questo ha bisogno di estendere la rete delle radici, dei sostenitori e dei collaboratori attivi.
Bisogna anche dare all’albero di Amare maggiori certezze derivanti da una organizzazione più puntuale nella definizione delle competenze e dei campi di attività.
E’ questa la nuova sfida: un gruppo di amici “senza fini di lucro” che per salvaguardare responsabilmente la crescita dell’albero, accettano le modalità organizzative tipiche delle ONG o delle aziende, ma senza dipendenti, senza consulenze, senza compensi, senza particolari riconoscimenti e… rimanendo amici.
E infine un forte ringraziamento agli amici del Direttivo in scadenza e che oggi dovrà essere rinnovato. Grazie a chi darà la propria disponibilità a continuare nell’impegno per il prossimo biennio e grazie a chi deciderà di stare per un po’ in panchina. In Amare non ci sono riserve, siamo tutti titolari!